INTERNET ANCHE IN ITALIA SCATTA L'ALLARME INTOSSICAZIONE

Estratto da "IL MANIFESTO" del 2 marzo 1999

   
Allucinazioni e delirio in rete
Un "retomane" è stato ricoverato dopo tre giorni di navigazione

- NICO PIRO -

A lanciare l'allarme è Tonino Cantelmi, psichiatra dell'Università Gregoriana di Roma, primo medico italiano specializzato in trattamenti di disintossicazione da Internet, medico che ieri ha presentato uno studio sul fenomeno italiano al convegno di Poitiers in Francia, dedicato all'informazione nella società globale.
Il profilo del "dipendente da Internet" tricolore è questo: ha in media una trentina d'anni, in passato non ha mai sofferto di problemi psicologici, è single ed è un soggetto con un buon livello culturale. Non è ancora chiaro quanti siano in Italia i soggetti afflitti da questa nuova patologia, se ne saprà di più quando sarà pronto il censimento del fenomeno al quale sta lavorando lo stesso Cantelmi.
La dipendenza da Internet si manifesta con una vera e propria escalation: si inizia ad usare la Rete per curiosità, poi si superano le cinque-sei ore al giorno di collegamento (ritenute la "dose" massima quotidiana) per finire a non poterne più fare a meno, trascurando il lavoro e le relazioni sociali, sacrificando gli affetti e persino il sonno (visto che si trascorrono le notti on-line). Persi saltellare da un sito all'altro, immersi in "chat" ("chiacchierate" telematiche, spesso di gruppo) o in giochi di ruolo con altri navigatori (a volte anche centinaia).
Il problema negli Stati Uniti è noto da tempo, al riguardo esiste già una fitta letteratura non solo medica (vedi la testimonianza autobiografica "I surfisti di Internet" di J.c. Hertz) oltre a numerosi siti di consulenza psicologica, con tanto di test on line per verificare il grado della propria Irp (Internet related pathology).
Il fenomeno, inoltre, è stato più volte utilizzato strumentalmente da conservatori e cybercensori perché la ricerca di partner via posta elettronica o l'eccessiva frequentazione di siti a luci rosse manderebbe in crisi matrimoni e l'unità familiare. Del resto prima di Internet anche i videogames erano finiti nel mirino per la loro capacità di scatenare crisi epilettiche e generare disturbi psicologici.